Collezionare Primo piano 

Carnet de bal. Dame e cavalieri in musica

Una rarissima collezione scopre piccoli e pregiati oggetti d’arte protagonisti nella storia e nella cultura d’Ottocento, dipingendo quel mondo attraverso i libricini in cui le dame annotavano i nomi dei cavalieri con i quali avrebbero ballato nei vari ricevimenti. Un ringraziamento al riguardo va alla Contessa Maria Alagia della Torre di Lavagna che ci ha permesso di ammirare una raccolta dal valore più che significativo.     I carnets de bal. Objets de vertu Ci riportano indietro nel tempo e ci parlano non solo di eleganza ma di promesse di…

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Seicento napoletano. Colloquio tra pubblico e privato

Le opere della Fondazione De Vito insieme a quelle del Museo Pretorio di Prato in una mostra focalizzata sul naturalismo post Caravaggio. Due specialiste, Nadia Bastogi, direttrice scientifica della Fondazione De Vito, e Rita Iacopino, direttrice scientifica del Museo di Palazzo Pretorio, mescolano le loro competenze per dare vita a un evento che mette a fuoco alcune tappe dello sviluppo artistico successivo alla presenza del Caravaggio a Napoli, una stagione prolifica che vide protagonisti alcuni significativi autori rimasti a identificare uno specifico momento creativo. In programma al Museo di Palazzo…

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Half doll. Deliziose figurine, segno del gusto di un’epoca

Le half doll o boudoir doll sono mezzibusti femminili in porcellana, con dei piccoli fori posti in corrispondenza della vita. Originariamente ai fori di queste eleganti silhouette in ceramica venivano cuciti dei cuscinetti per trasformarle in puntaspilli o piumini da cipria (pin cushion doll), altre volte invece, abbellite da elaborate gonne a corolla, le half doll ingentilivano lampade ed utensili di uso domestico, come teiere o barattoli.     Nate intorno alla metà del XVIII secolo in Germania queste fragili decorazioni divennero molto popolari come accessori dei boudoir femminili. Gli…

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Caccia all’Antico. Per le nazioni e i privati, un modo di affermare il proprio prestigio

Il recente diniego del direttore del British Museum, Hartiwig Fischer, di restituire alla Grecia i marmi del Partenone, ha portato l’attenzione mondiale sul dibattutissimo problema della correttezza o meno di esporre opere d’arte al di fuori del loro originale contesto culturale, ambientale e, in questo caso, anche architettonico. Noti come gli “Elgin marbles”, marmi di Elgin – dal nome di Lord Elgin che, come ambasciatore britannico presso l’Impero Ottomano che allora dominava la Grecia, li acquistò da questo nel 1810 – i reperti in questione si trovavano all’interno del frontone…

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Quando museo chiama, collezionista risponde. A Palazzo Mocenigo oltre 200 porta profumo da una raccolta privata

In questi ultimi anni capita spesso che oggetti raccolti dai collezionisti trovino spazio in ambito museale pubblico, protagonisti di mostre a tema che rendono orgogliosi i proprietari ed offrono a tutti l’opportunità di avvicinarsi a preziosità “nascoste” altrimenti impossibili da raggiungere e ammirare. I piccoli flaconi d’epoca in mostra fino a marzo nella prestigiosa sede di Palazzo Mocenigo a Venezia, appartengono alla dottoressa Monica Magnani di Reggio Emilia che coltiva la passione dei porta profumo sin da ragazza.     La Collezione Magnani Cominciata, come quasi sempre accade, dalla conservazione…

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Da Radio Museo a Progetto Social. L’idea vincente di Francesco Chiantera

All’inizio era solo una collezione conservata in casa per oltre cinquant’anni da Alberto Chiantera, settantunenne maresciallo originario del Salento, “comandato” negli anni ’60 a Verona. «È in questa città che ha preso corpo la poderosa collezione di mio padre, appassionato di strumenti di diffusione sonora, così come lo era stato mio nonno», racconta Francesco, Direttore del Museo della Radio Guglielmo Marconi, a Verona.     «Ho respirato questo ambiente sin da piccolo, condiviso da adulto la passione di mio padre, e dal 2013 sono responsabile della raccolta che dal 2001…

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Il caso dei coniugi Wurts. Raccogliere e donare a cavallo tra XIX e XX secolo

Il contesto entro il cui la passione di George Washington Wurts si espresse, è personalissimo ma allo stesso tempo esemplificativo di un certo modo di praticare il collezionismo tra Otto e Novecento. Un modus operandi che vede coprotagonisti vicenda biografica e costume romano. Membro del corpo diplomatico lui, moglie milionaria lei, gli statunitensi George Wurts e Henrietta Tower, tra il 1928 e il 1933 donarono allo Stato Italiano una Villa ed oltre quattromila oggetti d’arte.     George Washington Wurts proveniva da una famiglia di origine svizzero-tedesca. I suoi avi…

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Angelo Gregorio. L’arte della calzoleria in mostra nella mia bottega a Imola

Artigiano e collezionista La passione di Angelo per l’oggettistica legata alla calzoleria è frutto di una scelta lavorativa controcorrente. Dal 2007, infatti, lasciato l’incarico di responsabile vendite in una multinazionale americana, si è dato anima e corpo a una professione che lo appassiona ed entusiasma, quella del calzolaio. «Mio padre Diodoro – racconta – cominciò a fare questo mestiere a 10 anni. Originario della provincia di Salerno, dal Cilento si trasferì ad Imola negli anni ’80 dove rilevò una bottega artigiana operante già da 35 anni. Sulle orme di questa…

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Calendarietti. Tutto un anno a portata di tasca

Creati in passato da valenti illustratori, i calendarietti testimoniano la storia delle arti grafiche minori Oggetto di collezionismo “minore”, condividono con le più note e amate figurine la tecnica di stampa, la serialità, la capacità di essere supporto efficace di messaggi pubblicitari a basso costo. Sono i calendarietti tascabili, nati nell’Ottocento ma realizzati in grande quantità nel corso della prima parte del Novecento. Conservatisi nel tempo perché documenti cartacei di minimo ingombro e di gradevole aspetto, essi presentano le specifiche che spesso invogliano le persone a non gettare ma piuttosto…

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Cuore umbro. Le soddisfazioni ceramiche di un collezionista di Foligno

Nazzareno Mela, in soli 6 anni, è riuscito a raccogliere circa 1600 ceramiche della sua regione. Un vero e proprio record che il collezionista spiega così: «Ho amato da sempre l’antiquariato e la ceramica ma gli impegni lavorativi limitavano il mio piacere di collezionare. Andato in quiescenza, però, mi sono ritrovato con più tempo libero. Dapprima, mi sono messo a cercare in internet i libri riguardanti una mia vecchia passione: raccogliere testi, anche antichi, sullo sport e il pugilato in particolare, una disciplina attinente al mio lavoro nell’ambito sportivo». Girando…

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