Carta Primo piano 

I tesori di carta di Otto Prutscher

La Collezione di libri per bambini donata alla Biblioteca Nazionale Braidense dalla nipote del noto architetto protagonista della temperie artistica di primo Novecento.

di Marina Pescatori

Composta da oltre 300 tra libri, cartoline e leporelli, la raccolta di Otto Prutscher (Vienna 1880 – 1949) prende vita nel corso del primo Novecento, nata dal desiderio del grande architetto/designer di istruire al bello le sue bambine Helly e Ilse; la decisione di donarla alla prestigiosa Biblioteca milanese l’ha presa Beba Restelli, erede, figlia di una delle due sorelle Prutscher, allieva e poi collaboratrice di Bruno Munari (1907-1998), noto artista italiano, designer e teorico dell’arte visiva.
Viennese di nascita, Beba Restelli vive e lavora a Milano dove nel 1980 ha fondato il primo Laboratorio privato per la sperimentazione, la ricerca e la diffusione del pensiero progettuale educativo del suo Maestro. Parallelamente a questo, la studiosa si dedica alla conservazione e divulgazione dell’opera del nonno, facendo donazioni, pubblicando libri sui suoi progetti e organizzando mostre che indagano aspetti specifici del suo lavoro a Vienna.
È lei a guidarci alla scoperta del valore artistico e culturale della raccolta, attraverso il saggio scritto per il catalogo edito in occasione della mostra “Un filo d’oro (1900-1938): la collezione Prutscher di libri viennesi per bambini alla Biblioteca Nazionale Braidense”.

La Collezione Prutscher come documento storico

La raccolta, oltre che rilevante dal punto di vista artistico, si presenta di grande interesse documentario in quanto testimonianza palpabile del particolare periodo storico in cui arte e artigianato viennese si armonizzano grazie alla creatività di artisti totali (Gesamtkunstwerkler) attivi in discipline differenti negli anni prima, durante e dopo la Grande guerra.
Già a inizio secolo lo Stato austriaco aveva riconosciuto la Scuola di Disegno e Pittura per bambini (e poi giovani) fondata da Franz Cizek, oggi considerato il “pioniere dell’educazione all’arte”, mentre l’attenzione verso i libri per l’infanzia, anche quelli per la scuola, prendeva vigore dal fermento culturale nel difficile periodo tra le due guerre, grazie ai movimenti giovanili e di educazione artistica cui si sarebbero ispirati la Reformpedagogik e la Schulreform (Riforma scolastica) ad opera del Ministro dell’Educazione Otto Glöckel che nella Vienna Rossa a governo socialdemocratico (1918-1934) portò avanti l’educazione all’arte e la produzione di libri di qualità.
Della Vienna Rossa faceva parte con convinzione anche il nonno Otto, che non l’ha mai rinnegata anche nei momenti più bui”, racconta Beba Restelli.*

Il valore estetico/artistico della Collezione

Nel suo saggio Beba Restelli focalizza l’attenzione sul pregio dei volumi: “(…) dai materiali, inclusa la preziosa carta japon, alla varietà dei formati; dalle copertine, alcune in pelle, alle originali carte decorate per i risguardi; dalla raffinata impaginazione ai caratteri e al lettering, il tutto accompagnato da bellissime illustrazioni stampate ad arte!”. Ed ancora la studiosa sottolinea l’importanza degli scrittori e degli illustratori che lavorarono ad essi: “I testi sono per lo più di autori importanti, tra cui E.T.A. Hoffmann, Brentano, Mörike, Wilde, sia in versione originale, sia ridotta. Moltissimi sono illustrati da pittori noti, e talvolta dai loro allievi”.*
Si tratta dunque di vere e proprie opere d’arte applicata che oggi chiameremmo libri d’artista, realizzati con massima attenzione da ogni punto di vista: “Allora il libro era considerato un’opera d’arte totale, dove il contenuto letterario andava di pari passo con la qualità e la bellezza della grafica e dell’illustrazione. (…) penso ai numerosi Leporello, i libri a fisarmonica di Franz von Zülow, colorati da lui stesso a mano, e al ‘Tier-ABC’ di Moritz Jung. (…) Più di tutto mi ha conquistata il libro illustrato da C.O. Czeschka, Die Nibelungen, dai bellissimi disegni su fondi neri, blu e bianchi: un’incredibile varietà e ricchezza di segni inondati dall’oro, che meraviglia!”.*

Come la Collezione è giunta in Braidense

Preceduta di non molto dalla Collezione Adler di libri sovietici per l’infanzia (257 volumi in russo, ucraino e yiddish raccolti dai giovani architetti Hans e Hedwig Adler durante il loro soggiorno in Russia dal 1930 al 1933), la Collezione Prutscher arricchisce di valore il lavoro del Centro Internazionale di Ricerca sulla Cultura dell’Infanzia (CIRCI), la cui mission è “preservare, studiare e comunicare l’esperienza dell’infanzia e i valori di curiosità, creatività e apprendimento”.
Il prezioso lascito, un corpus omogeneo di documenti cartacei in varia forma editati dal 1900 al 1930, è arrivato alla Braidense inatteso, a seguito di una telefonata, come racconta il direttore James M. Bradburne: “Per caso, la donazione della figlia degli Adler, Susan McQuail, e la successiva mostra e catalogo nel 2021 hanno portato a una telefonata inaspettata di Beba Restelli, che voleva discutere la possibilità di donare la collezione di libri per bambini di suo nonno. (…) L’incontro è sbocciato in un’amicizia, e la donazione della Collezione Otto Prutscher è stata confermata alla fine del 2021. Si è trattato, come è capitato tante volte a Brera di un caso di serendipità che tuttavia, è solo un inizio: il resto è duro lavoro, che ha trovato la sua prima espressione in una mostra, un catalogo, un documentario BreraPlus e un ricco programma di laboratori, eventi e concerti.
La mostra a cui si riferisce il direttore Bradburne è quella ancora in corso presso la Sala Maria Teresa, curata da lui stesso e da Lara Verena Bellenghi.

Intitolata “Un filo d’oro (1900-1938): la collezione Prutscher di libri viennesi per bambini alla Biblioteca Nazionale Braidense”, la rassegna, visibile fino al 15 aprile 2023, ha come nucleo principale proprio l’importante donazione Prutscher di 143 libri, 178 cartoline e 13 leporelli (libri a fisarmonica ricavati da un’unica lunga striscia di carta dove ogni pagina è divisa/unita alla successiva da una semplice piega).
Attraverso gli oggetti disposti sui due lati della Sala Maria Teresa, la mostra evidenzia le fasi principali della vita e dell’opera dell’architetto e focalizza all’attenzione del visitatore su un periodo chiave della storia di Vienna tra Otto e Novecento, immergendosi nella vitalità intellettuale/artistica della città dello Gesamtkunstwerk (opera d’arte totale) tra i dibattiti dei protagonisti della Secessione e delle Wiener Werkstätte (officine viennesi) e facendo emergere le vicende vissute dalla città nel tempo: da capitale dell’Impero austro-ungarico nel 1867, a capitale dell’utopia socialista durante il periodo della Vienna Rossa (1918-1938), fino al cambio di status con l’Anschluss, l’annessione dell’Austria da parte della Germania nazista nel 1938.
A corredo del percorso espositivo anche due vetrine contenenti alcuni esempi di Otto Prutscher designer di ceramiche, vetri, oggetti in oro.

 

La locandina della mostra a Milano

 


*Da “Il percorso dei Prutscher da Vienna a Milano”, in “Un filo d’oro (1900-1938): la collezione Prutscher di libri viennesi per bambini alla Biblioteca Nazionale Braidense”, a cura di James M. Bradburne, Corraini Edizioni, 2023


“Un filo d’oro (1900-1938): la collezione Prutscher di libri viennesi per bambini”
dal 25 gennaio al 15 aprile 2023
Biblioteca Nazionale Braidense, via Brera 28, Milano, Sala Maria Teresa
Orario: dal martedì al venerdì 9:30-18 (ultimo ingresso alle 17:30); sabato 9:30-13:30 (ultimo ingresso alle 13); lunedì visite guidate per scuole, gruppi e singoli
Ingresso libero
www.pinacotecabrera.org
www.breraplus.org
www.bibliotecabraidense.org

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