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Vetro. Gioielli italiani tra ’800 e ’900

Il contributo storico e artistico del Museo del Bijou nell’“Anno Internazionale del Vetro”. In mostra a Casalmaggiore bellissimi gioielli che vedono protagonista uno dei materiali più antichi utilizzato per la creazione dei monili.

L’Onu ha dichiarato il 2022 “Anno internazionale del vetro” portando all’attenzione internazionale il ruolo “tecnologico, scientifico, economico, ambientale, storico e artistico del vetro nella nostra società, mettendo in luce le ricche possibilità di sviluppo delle tecnologie e il loro potenziale contributo per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile e delle società inclusive”.
In linea con il riconoscimento, oltre che affascinante e inedito, si presenta dunque l’approfondimento offerto da “Vetro. Gioielli italiani tra ’800 e ’900”, la mostra sui bijou realizzati in uno dei materiali che sin dall’antichità ha arricchito l’abbigliamento femminile e non solo.
Dalla preistoria a oggi, il gioiello di vetro è stato capace di muoversi al passo con il linguaggio, l’ingegno e l’estetica della società riuscendo sempre a raccontarla e a mostrarne le caratteristiche”, racconta Bianca Cappello curatrice, insieme ad Augusto Panini, dell’esposizione visibile fino al 9 ottobre 2022.

 

L’evento, allestito presso il noto il Museo del Bijou in provincia di Cremona, presenta oltre 300 pezzi di epoche diverse, disegni, foto e documenti rari, unici e inediti, provenienti da prestigiose collezioni private e dagli archivi del Museo stesso.
È possibile ammirare monili creati da fine Ottocento ai nostri giorni, lungo un percorso che, oltre alle storiche lavorazioni del vetro – ad esempio il micromosaico romano, le minutissime conterie e le murrine millefiori di Murano – mette in risalto il creativo utilizzo fattone da artisti e designer di fine Millennio.
Il vetro nel gioiello è ‘fragile e indistruttibile’ al tempo stesso – sottolinea Bianca Cappelloè un materiale che racconta l’altissimo livello raggiungibile con l’artigianato artistico e che, negli ultimi due secoli, è entrato da protagonista nei gioielli del Sistema Moda, così come nel Gioiello di Ricerca e in quello di Design”.

 

Come spiegano i curatori della mostra, prima della scoperta delle plastiche il vetro era il materiale per eccellenza nella creazione dei monili, e non è affatto vero che fosse impiegato solo per arricchire prodotti di poco valore: anche molti antichi gioielli in oro presentano, incastonate, parti in vetro ad imitazione delle pietre preziose.
Tra Ottocento e Novecento, grazie al progresso industriale, il vetro è stato utilizzato sia nella produzione di gioielli di lusso sia nella realizzazione di oggetti più accessibili e a basso costo, mentre un posto di prim’ordine hanno occupato le perle in vetro di Murano: “Agli inizi del XX secolo la perla di vetro diventa accessorio indispensabile nell’abbigliamento elegante e seducente della donna moderna – racconta Augusto Paninie si riappropria di quel fascinosissimo ruolo avuto nel corso dei secoli, da Cleopatra a Elisabetta Gonzaga”.

 

L’evoluzione dello stile, del costume e della società italiana che la mostra evidenzia, è frutto della minuziosa ricerca e accurata selezione del materiale esposto, ad opera dei due esperti doc del settore e collaudati coautori di libri ed eventi espositivi: Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, docente, coordinatrice e curatrice di conferenze, seminari e mostre sulla storia e la cultura del gioiello, membro della Society of Jewellery Historians di Londra; Augusto Panini, uno tra i massimi esperti e collezionisti di perle di vetro mediorientali e veneziane, consulente del Museo del Vetro di Murano Fondazione Musei Civici di Venezia, curatore di mostre e conferenze su questo argomento per musei ed enti pubblici in Italia e all’estero.
Insieme, i due studiosi hanno pubblicato nel 2021 “Gioielli di Vetro dalla Preistoria al III Millennio”, per Antiga edizioni, il volume che nella parte finale approfondisce i due secoli tema della mostra a Casalmaggiore.

 

Il Museo del Bijou di Casalmaggiore

Unico ad essere incentrato su questo tema in Italia, il Museo del Bijou è stato fondato nel 1986 a Casalmaggiore, storico distretto di bigiotteria fin dal XIX secolo.
La collezione permanente ospita oltre 20 mila pezzi fra gioielli in materiale non prezioso e ornamenti, ma anche macchinari e foto d’archivio che testimoniano la storia della moda e della tecnologia dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio.
Nei suoi spazi si organizzano mostre tematiche per valorizzare la tradizione bigiottiera italiana ed internazionale così come le nuove tendenze del gioiello contemporaneo. Tra le ultime esposizioni ricordiamo: “Brillanti illusioni – Omaggio a Kenneth Jay Lane”, “A tutto colore! L’universo fiorito di Ken Scott tra Moda e Gioiello”, “Léa Stein – Paris”, “Le gemme in Dante e nei bijoux americani”.
In occasione di quest’ultimo evento espositivo, Filippo Bongiovanni, Sindaco di Casalmaggiore, ha dichiarato: “La mostra si inserisce nel ricco percorso che i nostri Musei hanno dedicato al materiale vetro, parte viva della storia della nostra città, avendo ospitato nel secolo scorso importanti industrie vetrarie strettamente legate ad Altare (Savona). Il Museo del Bijou, con questa mostra, saprà ancora una volta catalizzare l’attenzione di appassionati e collezionisti, di visitatori e turisti, che con l’occasione di ammirare gli splendidi gioielli in vetro proposti in Sala Zaffanella, potranno ulteriormente approfondire la conoscenza della nostra città, del suo splendido fiume, delle sue ricchezze naturalistiche, artistiche e architettoniche”.

 

Recupero e sostenibilità

In Sala Zaffanella il visitatore è accolto da una cartellonistica pensata per guidarlo nella comprensione della realtà materiale e artistica del vetro e del suo inserimento nel contesto sociale e di costume. Ma non è tutto. L’allestimento è stato progettato e realizzato dalla designer iraniana Sogand Nobahar utilizzando e rielaborando vetro di recupero, volendo in tal modo sottolineare ancor di più l’importanza del “prezioso” materiale nel riciclo e nella sostenibilità ambientale. Anche gli sponsor non istituzionali: il Gruppo Mauro Saviola The Eco-Ethical Company e la Azotal S.p.a. – sono stati scelti in virtù della loro linea aziendale vicina alle tematiche della sostenibilità e della ecocompatibilità.

In copertina: Spilla a forma di galletto, vetro avventurina, oro giallo, oro bianco, diamanti, gemme sintetiche, Italia, 1940-1950, collezione Parmeggiani, Milano

Vetro. Gioielli italiani tra ’800 e ’900
Fino al 9 ottobre 2022
Museo del Bijou, Via Porzio 9 – Casalmaggiore (CR)
Orari: dal martedì al sabato 10-12 / 15-18; domenica e festivi 15-19
www.museodelbijou.it

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