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“Modigliani e l’Art Nègre: simbolo, opere, tecnologia” Spoleto fino al 30 luglio 2017

In vista del centenario della morte dell’artista, un evento celebrativo curato dall’Istituto Amedeo Modigliani

Da sinistra: Amedeo Modigliani, ritratto di Jeanne Hebuterne con cappello, 1917, cm 54×37,5 (Collezione privata). Maschera di danza Moukouji Pounou Tsangui, legno leggero, caolino e fibre vegetali, h. cm 33, Repubblica Democratica del Congo, confine Gabon, inizio XX secolo (Collezione Albertino-Alberghina)

Casa Modigliani a Spoleto

Nella città del Festival dei Due Mondi ha inaugurato il 31 maggio scorso Casa Modigliani, innovativo spazio espositivo e di ricerca dedicato alla figura di uno dei più noti artisti italiani di inizio Novecento (Livorno 1884 – Parigi 1920), sede internazionale dell’Istituto Amedeo Modigliani e del Comitato organizzatore delle celebrazioni del Centenario della morte dell’artista livornese. L’ubicazione è il suggestivo Palazzo Montani, edificio medievale interessato da una ristrutturazione che ha enfatizzato gli elementi architettonici originali e conservato lo straordinario colpo d’occhio sul centro storico spoletino, offerto dal passaggio sopra al monumentale Arco di Druso (I Secolo d.C.), in diretto collegamento con l’immobile.

“Casa Modigliani” a Palazzo Montani, Piazza Fontana 3 – Spoleto, sede della mostra “Modigliani e l’Art Nègre: simbolo, opere, tecnologia”

Le sale dell’Istituto, che occupano una superficie di 300 metri quadrati, ospiteranno mostre e un laboratorio di creatività e rappresenteranno per tutti gli appassionati dell’arte del Novecento un luogo d’incontro e di scambi relazionali, per la costruzione di una rete di aggregazione. Casa Modigliani si candida quindi ad essere luogo fisico dove poter mettere a punto forme di collaborazioni culturali tra arte e tecnologia, favorendo circuiti d’ispirazione tra l’arte senza tempo di Modigliani e i linguaggi e le espressioni artistiche contemporanee.
Nel corso dei prossimi tre anni la nuova realtà culturale si propone come centro delle attività finalizzate a celebrare, in Italia e all’estero, la storia, l’opera, il messaggio e la figura artistica di Modì, promuovendo lo studio e la ricerca scientifica per le opere pittoriche in fase di attestazione e certificazione.
La sede dell’Istituto ospiterà, inoltre, in maniera permanente, un innovativo format di mostra, con un percorso fra i capolavori di Modigliani riprodotti con un sistema in altissima definizione e in formato originale, attraverso la tecnologia Modlight, che si basa su sofisticati impianti a led e le riproduzioni fotografiche di tutte le opere originali (un sistema di realtà aumentata sviluppata dalla società Oniride su supporti Samsung).
Ad oggi, l’Istituto ha completato la riproduzione di circa un sesto delle opere dell’artista livornese (52 dipinti): la sfida lanciata in vista dell’anniversario del 2020 è la realizzazione della “Mostra impossibile Modigliani”, che raccoglierà, per la prima volta in un unico luogo, tutte le 337 opere certificate nel catalogo Ceroni.
Inoltre, nel caveau dell’Istituto sono conservati dipinti attribuibili al pittore che le analisi della cooperativa di beni culturali Coo.Be.C attestano essere coeve all’epoca dell’artista e non essere dei falsi.

 

 

L’esposizione in vista del Centenario

Primo appuntamento del programma triennale per celebrare l’anniversario del 2020 è la mostra “Modigliani e l’Art Nègre: simbolo, opere, tecnologia”; allestita nel cartellone del 60° Festival dei Due Mondi.
L’esposizione, curata da Cesare Pippi, sarà inaugurata a Casa Modigliani il prossimo 22 giugno e resterà visitabile fino al 30 luglio 2017. Resa possibile dal fondamentale contributo dei torinesi Bruno Albertino e Anna Alberghina, cui si deve il prestito di un’importante selezione di 50 sculture e maschere tribali di arte tradizionale africana appartenenti alla loro ricca collezione, la mostra ha caratteristiche innovative che evidenziano, altresì, tele in fase di attribuzione a Modigliani, opere contemporanee del pittore tanzaniano Lilanga (1934-2005) e un affascinante itinerario fra i più noti capolavori dell’artista livornese, riprodotti nel format Modlight dall’Istituto Amedeo Modigliani.
Il tema prescelto esplora l’influenza dell’arte africana sull’estetica di Modigliani, con una particolare attenzione alla magica atmosfera della Parigi nei primi anni del Novecento, illustrata attraverso l’ampia documentazione del materiale archivistico dell’Istituto.

I collezionisti Bruno Albertino e Anna Alberghina, prestatori delle sculture africane in mostra a Spoleto fino al 30 luglio 2017

Le opere africane esposte

Le 50 sculture in mostra a Spoleto rappresentano una selezione significativa delle principali espressioni etniche e tematiche socio-religiose africane, spaziando dalle figure di fertilità e maternità, alle statue di antenati mitici, dalle maschere in tutte le loro forme d’uso (maschere ritratto, di iniziazione, di giustizia…), alle statue funerarie. Numerose di esse, edite in pubblicazioni di settore, sono già state esposte in altre mostre di arte tradizionale africana.
L’Art Nègre insegnò ai principali esponenti della storia dell’arte occidentale di inizio XIX secolo la straordinaria capacità di sintesi formale, la semplificazione delle figure, l’espressività immediata. Le sculture esposte presso Casa Modigliani, riferibili all’Africa sub-sahariana con una prevalenza di testimonianze dalle zone occidentale e centro-equatoriale, vengono presentate in dialogo costante con le riproduzioni dei quadri di Modì, in un percorso di visita particolarmente stimolante e interattivo.

 

 

L’influenza dell’Art Nègre nell’opera di Modigliani si esprime nella forte stilizzazione delle teste, nei volti allungati con tratti simmetrici e geometrizzati, nel profilo stretto del naso triangolare ed appiattito prolungamento del rilievo delle sopracciglia, negli occhi a mandorla, appena accennati, nella bocca rotonda con labbra sporgenti e nei lunghi colli. Nella loro morfologia di ispirazione primitivista i lineamenti sono fissati con poche linee stilizzate, gli occhi sono vuoti o appena accennati. Ma i volti-maschera di Modigliani paiono celare la vera personalità del soggetto ritratto, assumendo così una forma universale. Tralasciando la soggettività del modello, Modigliani non rappresenta più il singolo, ma punta ad un ritratto unico, che attraversi le epoche. Le sculture Baoulé, Yaouré, Senoufo, Fang, Mahongwe, Ashanti, Mende, Lega, Luba, caratterizzate da frontalità, gerarchizzazione tra le diverse parti del corpo e simbolismo sono all’origine della riduzione alle forme essenziali adottata da Modì. Pur tuttavia Modigliani, nella sua personale visione dell’Art Nègre, resta fedele, a differenza della tendenza delle altre correnti dell’arte parigina, alla bellezza dell’immagine dell’uomo e alla sua rappresentabilità nel solco della tradizione “figurativa”.
Fondamentale per la comprensione di questa eredità l’apporto della tecnologia, sia quella già illustrata creata con la retroilluminazione delle fotografie delle opere di Modigliani, sia quella dei video messi a punto con la tecnica del “compositing”, senza dimenticare i contenuti inediti realizzati in realtà virtuale, aumentata e mista.


Scheda informativa:
“Modigliani e l’Art Nègre: simbolo, opere, tecnologia”
Casa Modigliani, Palazzo Montani, Piazza Fontana 3 – Spoleto
dal 22 giugno al 30 luglio 2017
Apertura giovedì 22 giugno ore 17.30
Orario: dal 23 giugno al 16 luglio: 11-23;
21, 22 e 23 luglio: 11-22;
28, 29 e 30 luglio: 11-22
www.mostramodigliani.com
www.istitutoamedeomodigliani.it

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