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“A Tavola con i Florio”

di Marina Pescatori

All’MF Museum&Fashion di Catania le ceramiche vanto dell’antica famiglia siciliana

Già nel 1790 i Florio rappresentavano una realtà imprenditoriale nel commercio palermitano. Le attività dei secoli successivi, sempre più numerose grazie a una politica aziendale lungimirante e visionaria, passarono di padre in figlio disegnando lo sviluppo economico dell’isola.
La creazione della Manifattura Ceramica Florio fu solo una delle tante iniziative intraprese, forse la meno nota ai più, ma certamente la più legata alle Arti decorative applicate del primo Novecento.

 

Locandina della mostra “A tavola con i Florio”, Catania 25 gennaio – 20 maggio 2025

 

La mostra a Catania

In questi mesi, grazie alla passione degli studiosi e collezionisti Vincenzo Profetto e Antonio Lo Cascio, numerosi oggetti usciti dalle fornaci della prolifera Manifattura si possono ammirare presso l’MF Museum&Fashion in Palazzo Biscari, uno dei simboli barocchi della città, luogo culturalmente recuperato dalla catanese Marella Ferrera, stilista di fama internazionale anche lei collezionista di ceramiche Florio e co-curatrice della mostra.
Denominato: “A Tavola con i Florio. Collezioni ceramiche 1900-1940”, l’evento espositivo permette di immergersi nell’Italia degli anni della Belle époque, quelli in cui a Palermo, anche grazie alla famiglia Florio, si respiravano modernità, cultura, mondanità, tanto da meritare la visita di importanti personalità internazionali: regnanti, artisti, scrittori, esponenti dell’alta finanza.

 

La mostra si compone di oggetti provenienti dalla raccolta personale di Marella Ferrera e di esemplari messi a disposizione da diversi collezionisti. Molti di essi sono disposti a formare una lunga tavola apparecchiata di sapore ottocentesco, mentre alcuni pezzi unici trovano posto all’interno di teche corredate da suggestioni che avvicinano il fruitore allo stile di vita dell’epoca.

 

A completamento del “mondo Florio”, un’area dedicata propone pezzi di noti designer e artisti che nello stesso periodo storico contribuirono a dare un tocco moderno alle arti applicate italiane. Tra essi, Giacomo Balla di cui viene esposto un servizio da tè, Uberto Bonetti, presente con due disegni futuristi, e ancora l’architetto catanese Carmelo Aloisi – collaboratore di Duilio Cambellotti – di cui si possono ammirare i disegni di vetrate, pezzi provenienti dalla collezione di Gianluca Abbadessa.
Ad arricchire l’evento espositivo: le grafiche della Compagnia di Navigazione Generale Italiana fornite dai collezionisti Alberto e Marina Bisagno; una ceramica di Pippo Rizzo dalla collezione di Sergio Fiorentino, e l’installazione dello scultore siciliano Domenico Pellegrino “Omaggio a Franca Florio”, l’affascinante moglie di Igrazio Florio junior.

 

Ceramiche Florio. Cenni storico artistici

Alla fine dell’Ottocento Ignazio Florio senior (1838-1891), imprenditore discendente da una famiglia già nota per i suoi successi commerciali, entrando in società con l’armatore genovese Raffaele Rubattino crea il più grande complesso armatoriale sorto fino ad allora in Italia: la Compagnia Navigazione Generale Italiana (1881-1932). Sarà proprio la necessità di fornire in piena autonomia il vasellame necessario ai mercantili a spingere Ignazio Florio senior verso l’opportunità di creare una fabbrica all’uopo. Nel 1884, dunque, insieme ai fratelli Varvaro, Ignazio Florio senior avvia la società denominata Manifattura Ceramica Florio che alla sua morte passa in eredità ai figli maschi; il maggiore dei due, Ignazio Florio junior (1868-1957), presa in mano la direzione degli affari di famiglia, amplia e localizza la fabbrica di ceramiche in zona Olivuzza.

 

Dopo la Grande Guerra, la crisi economica che investe l’impresa porta alla cessione della fabbrica alla Società Anonima Ducrot (1920): la struttura produttiva della Manifattura Ceramica passa così dalle mani di Ignazio Florio a quelle di Vittorio Ducrot (1867-1942), noto imprenditore del settore immobiliare e dell’arredamento.
Con la creazione di una nuova società di capitali partecipata dalla Ducrot, la Società Anonima Siciliana Ceramiche (1921), il nome Florio scompare dallo storico marchio con l’Ippocampo: il caratteristico logo del cavalluccio marino rimane a memoria del prestigio acquisito nel tempo ma reca all’interno del cartiglio solo la dicitura “Ceramica Palermo”.
Nei decenni successivi, tra molte difficoltà che danno luogo a prodotti meno pregiati e rifiniti, la Anonima Siciliana Ceramiche rimane a galla fino al 1940, anno della sua cessione alla Richard-Ginori.

 

Due immagini del marchio “Ippocampo”, più noto come marchio “Cavalluccio marino”. Nel primo cartiglio compare la storica dicitura Florio, nel secondo, la dicitura Ceramica Palermo (dal 1921)

 

Tra liberty ed estetismo inglese, l’industria ceramica Florio si dedicò alla realizzazione di stoviglieria per le navi della sua flotta e molto alla produzione di oggetti d’arredo per la casa, per le tavole della media borghesia, per i ristoranti e gli alberghi.
Oltre ai maestri artigiani locali e ai nomi noti nel settore arredativo – ricordiamo l’architetto Ernesto Basile – la manifattura assoldò professionisti richiamati dalla Francia, dalla Germania, dall’Inghilterra.
Come materia per la fattura della forma fu in gran parte preferita la terraglia dura bianca, che ricordava nel suo aspetto la più pregiata e costosa porcellana in caolino. Per la decorazione, non più legata alla tradizione locale ma al gusto internazionale di moda, la Casa Florio si rifece ai consolidati motivi floreali, zoomorfi, geometrici e figurativi già presenti nei manufatti delle industrie del nord Italia e in quelli delle rinomate ditte europee da tempo presenti nel mercato italiano. Quanto all’esecuzione dei disegni, la calcografia e la decalcomania, soluzioni più economiche e adatte alla produzione seriale, sostituirono in gran parte la pittura a mano libera.

 


In copertina: Due cache-pot con motivi rocaille a rilievo, smalto “a lava colata” a mezzo di aerografo, Manifattura Florio 1900-1920. Il modello fu prodotto per essere regalato ai sottoscrittori di abbonamento a L’Ora – quotidiano di proprietà Florio dal 1900 – in occasione della Campagna abbonamenti 1903 (foto Brunella Bonaccorsi)


Per saperne di più: “Ceramica Florio – Dalle origini al collezionismo”, Vincenzo Profetto, Antonino Lo Cascio, Nuova Ipsa Editore, Palermo 2023


“A Tavola con i Florio. Collezioni ceramiche 1900-1940”
dal 25 gennaio al 20 maggio 2025
MF Museum&Fashion
Piazza Cardinale Pappalardo 27 – Catania

Orari: venerdì, sabato e domenica 10-13 / 15-19; martedì – giovedì visite per gruppi solo su prenotazione
Ingresso gratuito

Contatti: Edoardo Scirè
Email: edoardo@marellaferrera.com

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